In the year 2001 PANArt introduced the Hang. 10 years later the Hang builders at PANArt, Felix Rohner and Sabina Schärer, were using this anniversary as an opportunity to communicate to a broad public where the “call of iron” had taken them, where they stood at time of writing and how they intended to continue.
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Maggio 2011
10 anni sono trascorsi da quando, presso la fiera della musica di Francoforte, PANArt Hangbau SA ha introdotto la scultura sonora:
L’Hang
Noi, costruttori dell’Hang PANArt, Felix Rohner e Sabina Schärer, approfittiamo del 10° anniversario per comunicare al vasto pubblico dove ci ha condotto „il richiamo del metallo“. È con gratitudine che guardiamo a questi anni passati. La frenesia dei giorni d’oggi non permette molte parole e vorremmo quindi informarvi brevemente su come intendiamo procedere.
Sulle nostre ginocchia, ben posto, vi è un Hang
Il recipiente risuona senza richiedere tecniche particolari. Come un sismografo risponde al più sensibile contatto. Amplifica i gesti della mano e delle dita. Sfiora l’uomo nel suo profondo. Come uno specchio. Più di uno specchio. Uno strumento che accede ad uno stato d’animo libero e fluente. Un accordatore. Armonizzazione tramite assorbimento di ciò che sgorga dalle mani. Atemporale.
È per questo che ne pubblico, ne un palcoscenico, ne microfoni e ne amplificatori sono necessari. Non è inteso come piattaforma per l’arte percussiva e compositori non troverebbero alcun schema tonale che produrrebbe un risultato soddisfacente.
Abbiamo riconosciuto
L’Hang, come lo steel pan di Trinidad, viene accordato in maniera tale da agire quale rivelatore. Proprio come la bacchetta che nelle mani del suonatore di steel pan deve colpire il cosiddetto “Sweet Point” per riuscire ad incitare la gente a danzare, anche la mano che colpisce l’Hang sprigiona energia sottocutanea, rilassa e porta in un altro stato di coscienza, dove il controllo razionale cessa di esistere.
Utilizzando una procedura chimica, PANArt ha alterato le caratteristiche acustiche della lastra di ferro in modo da ottenere una maggior resistenza dell’intonazione. Il materiale composito Pang, che nel frattempo è stato brevettato, è la nostra materia prima che ci ha guidato all’Hang di oggi. Si è dimostrato che l’effetto della risonanza sull’uomo, grazie a questo nuovo materiale, sì è talmente intensificato che noi, costruttori dell’Hang, ci siamo sentiti in dovere di studiare questo fenomeno più a fondo.
Come una corda di violino che emette i propri armonici soltanto quando è sotto tensione, anche l’Hang necessita di tensioni esterne. Se non lo facessimo, suonerebbe noioso, informale e banale. Le elevate tensioni che il materiale Pang possiede vengono ulteriormente accentuate tramite il nostro lavoro di martello. Il nostro compito è di condurre abilmente queste forze: riducendole e distribuendole in modo mirato. Compito questo, che si ripete sempre dal principio. Per questo motivo ogni Hang è una scultura individuale, un paesaggio sonoro caratterizzato dalla sua immensa ricchezza risonante. All’apparenza una semplice struttura ma che pertanto possiede più di otto toni. Un carbone ardente sul quale le mani possono danzare senza rischi e serenamente integrare il Ding e il GU
Costatiamo
L’Hang significa: un’opportunità per riscoprire la musica dietro la musica. Soffermarsi alla sorgente della creatività e riconoscere l’esistenza di luoghi dove non abbiamo bisogno di produrre, dominare, manifestare o essere bravi.
Incomprensioni sono alla portata di mano – o…d’orecchio! L’Hang, come per lo steel pan e altri idiofoni non europei, elude il tentativo di essere catalogato nel metodo convenzionale. Le loro risonanze non sono soltanto fluttuanti, oscillanti, dinamiche e variegate ma possiedono anche potenti e immediati effetti sull’intero corpo e anima.
Un utilizzo negligente di esse, può creare confusione: lo spazio generato dall’Hang è incompreso se le emozioni che ne scaturiscono vengono accreditate al merito del proprio ego. Un tale uso può generare una dipendenza. L’Hang è fondamentalmente incompreso la dove le mani percuotono: tambureggiare con veemenza in solitudine o in gruppo, è col procedere semplicemente malsano. Anche ci suona indossando dei guanti genera incomprensione: non solo si attenua il suono ma anche la sua pregiata energia. Oppure cosiddetti “creatori di suoni” che utilizzano delle bacchette come se stessero suonando uno steel pan: cosa che l’Hang certamente non è. L’Hang, come lo intendiamo, richiede consapevolezza e responsabilità d’utilizzo. La risonanza che noi, costruttori dell’Hang, integriamo nello strumento, diventa la materia sonora con la quale il suonatore genera uno spazio protetto dove percepisce se stesso in una nuova forma: un processo molto personale e intimo.
Abbiamo deciso
- Di continuare a costruire l’Hang libero integrale. Ci lavoriamo ogni giorno al fine di evitare che la sua sensuale plasticità si affievolisca e la sua energia risonante non diminuisca.
- Di trasmettere le tracce di questo lavoro alle persone interessate che tengano conto del nostro punto di vista e seguiranno il proprio cammino in modo responsabile.
- Di continuare ad assegnare alcuni Hanghang in base alle lettere e raccomandazioni che riceviamo.
- Di non procedere secondo una lista d’attesa.
- Di prestare maggior attenzione agli effetti che l’Hang può avere nell’ambito delle terapie, poiché siamo scettici sull’efficienza in quest’ambito a causa dell’elevata complessità dello strumento. Nonostante le nostre domande in merito, riceviamo soltanto poco riscontro e poche esperienze raccontate.
- Di non prestare attenzione ai media, quali YouTube e CDs poiché sappiamo che l’elevata dinamicità del suono dell’Hang non può essere registrata con microfoni e quindi la riproduzione tramite altoparlanti ne risulterebbe distorta.
- Di informare tutti i suonatori di Hang che si esibiscono per strada e nei parchi che siamo inondati di lettere da parte dei loro spettatori i quali, rimasti profondamente toccati dal suono, intendono acquistare un Hang da PANArt. Invitiamo i suonatori di strada a riflettere sulla loro vocazione.
Indipendenza tramite dosaggio
Dieci anni d’esperienza hanno dimostrato che l’intonazione dell’Hang si conserva molto bene. Grazie all’intensa ricerca, PANArt è stata in grado di rinforzare ulteriormente il materiale Pang, inserendo degli aghi d’azoto molto solidi. La nostra ultima generazione di Hanghang è difficilmente deformabile, sia dalle influenze naturali della temperatura atmosferica che dal corretto utilizzo delle mani quando lo si suona. I nostri strumenti vengono ripetutamente lasciati riposare nei forni speciali e così la loro forma corrisponde alla corretta distribuzione della tensione. Queste caratteristiche distinguono l’Hang da copie prodotte con metalli ordinari. Non necessita di riaccordatura e con il passare degli anni lo strumento matura fino a raggiungere la sua massima “fioritura” e così il suo spazio sonoro si espande.
Se per gli accordatori degli steel pan di Trinidad, patria d’origine di questi strumenti, l’uso dell’accordatore è indispensabile, per intonare l’Hang ne siamo completamente indipendenti. Per questi motivi abbiamo deciso di interrompere il nostro servizio di accordatura, poiché siamo dell’avviso che è responsabilità di ciascun suonatore di Hang a voler prendersi cura del proprio strumento: evitando eccessiva forza , l’utilizzo di bacchette o altri oggetti per suonarlo, eviterete di rovinare o distruggere il vostro paesaggio sonoro. Infatti, durante gli ultimi anni, nella maggior parte dei casi degli strumenti riaccordati, abbiamo dovuto costatare tale maltrattamento. Ciononostante continuiamo ad offrire il servizio di manutenzione e riparazione per casi isolati d’incidente.
Informazione
PANArt Hangbau AG mantiene le marche “Hang” e “PANArt” registrate per evitare contraffazioni e l’utilizzo fraudolento. Un brevetto per il prezioso materiale Pang è pure depositato: l’utilizzo e l’impiego inesperto possono provocare disturbi e persino danni alle persone.
Da anni gli strumenti PANArt vengono offerti in commercio a dei prezzi esorbitanti e la speculazione ha preso piede. Abbiamo preso atto di questa tendenza e non essendo ovviamente d’accordo offriamo in vendita il nostro Hang libero integrale soltanto agli acquirenti che rispecchiano la nostra visione di preservare questo delicato oggetto al di fuori da questo tipo di commercio.
Vogliamo informare tutti gli interessati all’Hang che molti siti internet contengono informazioni false o non più attuali sullo strumento. Questo testo è dato in pubblicazione alla nostra persona di fiducia nonché editore della “Hang Library”, Michael Paschko.
Felix Rohner e Sabina Schärer, costruttori di Hang
P.S.: Non possiamo accogliere nessuna visita inattesa e per questo vi ringraziamo per la comprensione.
PANArt Hangbau AG
Engehaldenstrasse 131
3012 Bern, Svizzera